Prima Pagina

Pagine Leggere

vai alla pagina indice della sezione «pagine da leggere»
vai al sito di Avvenire

L'autore

Altri riferimenti a Dino Boffo presenti in questo sito.

DILLO A UN AMICO

Famiglia Insieme
spunti da un quotidiano

vai alla pagina avviso
Il Direttore risponde
Separarsi
dopo tanti anni

Se il matrimonio va in crisi dopo trent’anni

di Dino Boffo


Caro Direttore,
sono un pensionato separato da un anno. Mi risulta che sempre più frequentemente donne non più giovanissime, forse a causa di legami troppo forti con le madri, a un certo punto si scaglino contro i mariti, colpevoli di tutto, con una violenza inaudita. Immancabilmente segue la richiesta di separazione, favorita dalle leggi in vigore e dalla comunione dei beni. Sembrerebbe che, quand'anche l'uomo optasse per la separazione giudiziale, alla fine varrebbero solo le ragioni delle mogli. I danni all'autostima dei figli - che da recenti indagini sembra essere uno dei principali problemi dei giovani - non interesserebbero più di tanto. Basta ciarlare di luoghi comuni sulla famiglia per sentirsi più sicuri. E pensare che i nostri predecessori, con quello che hanno passato e pressoché all'insegna dei soli doveri, con molta più umiltà dopo trenta-quarant'anni insieme si prendevano sottobraccio per affrontare in due la vecchiaia. Oggi, invece, all'insegna dei soli diritti, dell'avere e di un edonismo miope, navighiamo nelle nevrosi. E in questo clima molti giovani, a pochi mesi da sontuose nozze, si separano sull'esempio di troppi genitori.

Arturo Romeo, Lecco
Separarsi dopo tanti anni (10 ottobre 2003)


Vorrei aggiungere la mia riflessione a quanto scritto dal signor Arturo Romeo di Lecco (Avvenire del 10 ottobre). Anch’io ritengo che dopo trenta e più anni di matrimonio una separazione sia quasi incomprensibile. Purtroppo però queste situazioni si stanno moltiplicando: è sempre più frequente che nevrosi e isterismi si sviluppino dopo anni vissuti assieme senza problemi. È il frutto, probabilmente, di carenze affettive. Consiglierei per chi vive tale sofferenza un libro che io ho trovato molto interessante: "Lealtà invisibili" di I.Boszormenyi-Nagy, G.M. Spark (ed. Astrolabio, Euro 30,99). Ciò che non mi trova d’accordo col signor Romeo è che alla crisi "immancabilmente segue la richiesta di separazione". La mia esperienza è che, pur tra difficoltà, con molta umiltà e soprattutto con l’accompagnamento di una guida spirituale, il matrimonio può continuare e un cammino verso un miglioramento reciproco è possibile anche in queste circostanze, senza ricerca di colpevoli e senza danni inflitti ai figli. Ho anch’io superato da tempo i sessant’anni e da quindici sperimento una crisi che si è rivelata provvidenziale, perché mi ha fatto scoprire il valore educativo del legame coniugale, teso alla ricerca della perfezione personale, coniugale e familiare, pur in presenza di molta sofferenza, senza piaceri e neppure gratificazioni.

Pietro Checchia, Milano


Guardo spesso la trasmissione Forum, su Rete4, nella quale mi è capitato più volte di assistere ai battibecchi tra coniugi, intenzionati a separarsi addirittura dopo 25, 30 anni e più di matrimonio. Mi colpisce soprattutto l’indifferenza e anche l’insofferenza manifestata reciprocamente, quasi tra loro non ci sia stato nulla. La giustificazione che talvolta viene dichiarata espressamente, mentre talora rimane solo sottintesa è il "si vive una volta sola" e che la vita va quindi goduta senza farsi imbrigliare dai legami. E questo senza che dall’uditorio della trasmissione emerga alcuna manifestazione di disagio, né tantomeno di protesta. Certi coniugi – specie i mariti – sembrano alla ricerca di una illusoria e tardiva autorealizzazione, svincolata dalle responsabilità dell’esistenza, come se aver avuto una famiglia per lunghi decenni non sia già un dono di cui rendere grazie.

Alberto Marliani, Scandicci (Fi)


Una separazione dopo venti, trenta o addirittura più anni di matrimonio, da qualsiasi versante la si affronti, resta episodio doloroso, lacerante, non di rado drammatico. È inevitabile che una tale rottura si accompagni a vorticosi fiumi sotterranei di ricordi e sentimenti che è difficile far emergere e spiegare compiutamente. E forse anche per questo l’evocazione di simili vicende conserva fatalmente sullo sfondo qualcosa di inafferrabile, anzi di misterioso. Mi preme qui dare risalto all’elemento positivo che, pur muovendo da prospettive diverse, entrambi i nostri lettori mettono in luce in modo convergente. Non è giusto, non ha giustificazioni, innanzitutto sul piano razionale, che una difficoltà, un problema anche grave che ad un certo punto emerge, faccia terra bruciata di tutta una vita. Che acredine, rancori, indifferenza cancellino ogni traccia degli slanci, delle speranze, delle gioie, in sintesi della vita condotta assieme per un tempo tanto prolungato. Anche se non mi posso immedesimare nel vissuto altrui, specie in una materia tanto intima, mi pare incredibile che ciò che si è condiviso abbia meno consistenza e alimenti meno fiducia di ciò che ci si può attendere da una qualsiasi "novità" indotta dalla separazione.
È indubbio che se oggi affiorano questi problemi, ciò è anche dovuto all’allentamento dei freni sociali che si aggiungevano alle motivazioni interiori, rendendo in passato addirittura impensabile l’abbandono della famiglia in età matura. Ora ogni "zavorra" sociale pare venuta meno, anzi, come testimoniato nella trasmissione cui lei si riferisce, caro Marliani, pare quasi che il pubblico tributi più simpatia a chi si scrolla di dosso i legami, che non a chi fa del suo meglio per rinsaldarli. Una situazione culturale che fa emergere una nuova frontiera per la pastorale familiare. Non basta aiutare le nuove famiglie a formarsi e le giovani coppie ad affrontare i primi anni di matrimonio e il sopraggiungere dei figli. L’intera vita familiare è tempo provvidenziale, ma anche spazio che può andare incontro a problemi esistenziali gravi. È necessario che si presti attenzione, proprio sotto il profilo coniugale, anche alle persone non più giovani, offrendo occasioni e formando animatori in grado di accompagnare e sostenere chi è in difficoltà.


Dino Boffo
Leggi l'originale «Se il matrimonio va in crisi dopo trent’anni» di Dino Boffo (22 ottobre 2003) nel sito di Avvenire



Vedi anche

vai al sito dell'casa editrice Astrolabio - Ubaldini editore
Ivan Boszormenyi-Nagy - Geraldine M. Spark - LEALTÀ INVISIBILI (La reciprocità nella terapia familiare intergenerazionale) Astrolabio, Roma, 1988