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LA COPPIA E IL VANGELO:
GIOCHI DI ARMONIA

100 GIOCHI DI COPPIA PER VIVERE IL VANGELO
(UN LIBRO APPARENTEMENTE INUTILE CHE SERVIRA’ A MOLTI)

di Elsa Belotti
PRESENTAZIONE
di Mons. Francesco Beschi
Direttore Ufficio Famiglia della Diocesi di Brescia


Una raccolta di "giochi": esercizi per crescere nella relazione di coppia. Si tratta di proposte che inizialmente suscitano curiosità, perplessità, sorrisi.
Ci si può fermare lì! Oppure provare!

Non si propongono come risolutivi, ma come possibilità per suscitare attenzione, per rinnovare disponibilità.
All’inizio ci sta la convinzione che l’amore di un uomo e una donna è un giardino da "coltivare e custodire". Mille sono i gesti quotidiani che contribuiscono all’opera: i giochi proposti non fanno che ricordarli.

All’inizio ci sta la fede di cristiani che accolgono il matrimonio come un dono, una grazia, e lo chiamano sacramento. E’ la storia di un Dio che si è fatto Uomo, che continua nella storia di un uomo e una donna. Mille sono i passaggi di questa storia e i giochi proposti è come se li volessero scovare. La novità sta proprio qui, nel fatto che i giochi nascono dal Vangelo che si offre a tutti gli sposi che cercano, che non si sono ancora arresi.

Si tratta di qualcosa che impegna e per la quale ci si impegna: d’altra parte Eucaristia, Matrimonio, Amore appartengono al mondo della serietà, non della tristezza.

Da questa esperienza, i "giochi", autentici "esercizi spirituali per gli sposi", sono consegnati a tutti, attraverso le pagine di questa raccolta.
Esperienze possibili per credenti e non credenti: cercatori comunque.

Testimonianze della convinzione che l’amore di un uomo e una donna possono essere luogo della speranza.




UNA PAROLA ALLE COPPIE
dell’autrice Elsa Belotti


"Vi abbiamo suonato con il flauto
una musica allegra
e non avete ballato…"
(Mt.11,17)


Così dice Gesù! Ed è una frase che può riassumere tutto il messaggio evangelico: un invito all’ascolto, alla partecipazione, al canto, alla danza, al piacere, alla gioia, al gioco…rimasto inascoltato oppure deformato nella comprensione e nell’applicazione.
Giocare il Vangelo può far storcere il naso ai benpensanti che affrontano la vita in modo serioso, quasi triste, facendo in tal modo un torto allo stesso Vangelo che invita più alla lode che al digiuno, più alla gioia che al sacrificio.

Il gioco è ancora troppo spesso inteso come attività di evasione, poco seria, non fondamentale e infantile.
Basterebbe ricordare ancora una volta il Vangelo e distinguere infantile da "come bambini" per chiarire quanto il gioco sia serio, impegnativo, vitale nel senso di essenziale alla vita stessa. Diciamo infatti giocarsi per invitare una persona a "mettersi in gioco", ad agire la sua stessa vita da protagonista.

Il gioco può diventare allora il momento della verità, perché non è mai fine a se stesso, ma come per il bambino è allenarsi all’agire, al vivere, al credere, allo sperare in sé e nella vita. E’ giocare se stessi.

L’obiettivo che il gioco così inteso raggiunge è una maggiore consapevolezza di se stessi, delle potenzialità, dei carismi, dei talenti che ognuno porta in sé come semi; è una conversione, nel senso di trovare comportamenti nuovi e più efficaci e più fruttuosi nella relazione con l’altro; è uno sperimentarsi che motiva a seminare il massimo di sé e ovunque; è un invito "divino" a vivere con passionalità la propria storia fino a dare tutto se stessi nel nostro gioco-vita, quella vita che non va trattenuta ma offerta fino all’ultimo istante.
Così è per ciascuno e ancor più per una coppia di sposi.

Il testo vuole essere un appassionato e caloroso invito a rileggere il Vangelo con occhi diversi, a gustarlo in ogni espressione, a scoprire quella ricchezza infinita che si traduce in speranza vera anche e soprattutto per la coppia.

Cosa può dire infatti il Vangelo alla coppia?

I giochi rappresentano un modo di fare unità tra vita e fede, tra umano e divino, tra miseria e salvezza, tra cielo e terra, tra quotidianità e ideale, tra …uomo e donna.

I giochi proposti non sono compiti da eseguire nel tempo più breve, ma stimoli che aiutano alla riflessione, all’analisi e conoscenza di sé, alla comunicazione con l’altro e quindi richiedono tempo: la coppia li può tenere a disposizione nel corso degli anni. Ogni gioco può dare tanto o poco alla coppia in base all’impegno e all’entusiasmo offerti.

Il filosofo J.Guitton, in una lettere alla moglie, ricorda, con un sorriso, che ogni matrimonio è un caso disperato.

Gesù ci ammonisce che senza di Lui non possiamo fare nulla…ma, capovolgendo, siamo convinti che con Lui possiamo fare tutto.
Nel paradosso tra l’impossibilità (e la disperazione) e il potere di bene che Gesù ci offre possiamo fare del nostro matrimonio un buon matrimonio e, perché no?, anche giocoso e gioioso.



Pagina pubblicata il giorno 11 novembre 2002