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Incontro con Elsa Belotti

Giobbe e le nostre sofferenze




12. UNA FEDE SOLIDA?

Ma Giobbe ha fede?

Ma la domanda che ci poniamo è:
"Ma Giobbe ha fede?".

Vi ricordo dell'inizio del libro quando Satana si avvicina a Dio e dice: "Vengo da un giro sulla terra..."

E Dio risponde: "Hai visto il mio amico Giobbe quanto è bravo? Il mio bravo bambino ..."
E Dio è il papà e la mamma che si compiace del bravo bambino. Naturalmente sono scene umane e vanno interpretate.

Allora Satana dice: "Provalo un po'! Certo che è un bravo bambino, gli va tutto bene! Prova a toccarlo un po'...!"
Allora Dio risponde: "Va bene, provalo, vediamo!"

È un gioco fra il bene ed il male, tra Dio e Satana. È un gioco che c'è dentro di noi, lo abbiamo attribuito a Dio e a Satana umanamente, nella Scrittura.
Ma il gioco che c'è dentro di noi: facciamo il bene o facciamo il male? Adesso ti becco! Vediamo un po' come va a finire.

È il bene che gioca col nostro male.

Fede adulta

Ma Giobbe ha fede?
E l'altra domanda che vogliamo chiarire è:
c'è una fede senza interessi?

Allora anche qui giochiamo sull'infanzia e sulla maturità.
Nell'infanzia ciascuno di noi ha la sua fede, ma è una fede interessata: "Faccio il bravo bambino, così il mio papà e la mia mamma mi vogliono bene, così mi danno la caramella, così mi premiano, così non rischio di essere abbandonato e non amato."
Questa è la fede infantile, interessata, normale, legittima: non sto dicendo che sia bene o che sia male, dico solo che è così.
E questa è la nostra fede.
Quando la gente dice "Ho perso la fede", dico "Meno male! Meno male!"
Perché se l'hai persa vuol dire che è questa fede qui, questa fede infantile interessata:
  • "Dio non ha risposto alla mia domanda ..."
  • "Dio non mi ha aiutato ..."
  • "Dio non mi ha dato la caramellina al gusto di fragola che volevo io..."
  • "... e quindi Dio non esiste ed è cattivo!"
No. Questa è la fede infantile, meno male che la perdiamo!
La fede adulta non si perde mai. Questa è la differenza. Questo è il test che ci facciamo stamattina: la fede adulta non può essere persa, anzi continua a crescere...

Amore adulto

...così come il bene adulto non si perde mai, anche in una coppia.
Quel che si perde è il bene infantile:
"Amavo te finché m'amavi."

L'amore adulto dice:
"Non mi ami più? Io ti amo più di prima."
Questo è l'amore adulto.

Sennò non è amore, sennò è l'amore infantile:
"Finché mi dai la caramellina, mi sta bene, dopo no, dopo smetto di amarti, se non mi hai dato quello che io volevo"

C'è una fede senza interesse? La fede adulta, si. Ma Giobbe parte con una fede interessata anche lui: fa tutti i sacrifici per tenersi buoni i genitori, ed è dopo la sofferenza che arriverà a passare alla maturità.
Quindi non è la sofferenza che ci da la felicità; la sofferenza ci aiuta a capire. Ha capito.
Dopo che aver capito la dimensione del mistero, possiamo anche arrivare alla felicità. Ma la sofferenza ci prepara solo il terreno, poi ognuno può andare oltre, ed entrare quello che chiamiamo - sempre per il momento - felicità, oppure no. Ma la sofferenza ci prepara la strada. È una via privilegiata. Non sempre: qualche volta la sofferenza può fare andare da tutt'altra parte.

Allora nella sofferenza riusciamo a intravedere questa dimensione, che può avere una risposta che va otre la nostra razionalità. Se uno sta sempre bene, non saprà mai se ha una fede adulta.
Se nella coppia non ci sono crisi, uno non saprà mai se ama fino in fondo. È solo quando ci sono delle crisi molto forti che uno mette alla prova il suo bene.

"Si ... ma io sono molto innamorata!" Mettiamolo alla prova; la fede di Giobbe è stata messa alla prova ed ha tenuto: se il nostro bene di coppia fosse messo alla prova, terrebbe?
Se è bene adulto tiene, se non lo è non tiene, non regge.

La sofferenza è come l'aratura del terreno.


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Pagina pubblicata il 23 novembre 2003