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Famiglia Insieme
2 Febbraio 2002
incontro sulla comunicazione di coppia

Ultime modifiche:
05.05.2002

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vai all'indice dell'incontro del 2.2.2002

deregistrazione a cura di Beppe e Miranda M.


Il 2 e 3 febbraio 2002 è stato organizzato dalle Piccole Suore della Sacra Famiglia presso la Casa "Santa Maria" a Colpi di Folgaria (TN)
un week-end per famiglie iniziato con un
incontro con Elsa Belotti sulla comunicazione di coppia
sommario
  • IN VIAGGIO PER UN PIANETA SCONOSCIUTO, IL MATRIMONIO
    Essere se stessi | Due lingue diverse | La gomma bucata | Darsi senza calcoli | Disponibili a cambiare
  • TRE LEGGI DELLA COMUNICAZIONE
    La paura del buio | Il lievito | La casa pulita | La lavatrice rotta | Permettersi di stare bene
  • I VERBI NELLA COMUNICAZIONE
    Informare | Chiacchierare | Parlare | Dialogare | Comunicare
  • COMUNICARE
    Avere in comune | Partecipare | Cambiare | Tacere | Aver pudore | Pregare
  • UN CASO DISPERATO?
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    Incontro con Elsa Belotti

    5. Un caso disperato?

    Allora ripasso un po’ i sei punti:
    • comunicazione, avere in comune: l’obiettivo, la saggezza
    • comunicazione come partecipare: usare il NOI nella coppia; sentirci nella stessa barca qualunque cosa succeda.
    • Comunicazione come cambiamento: come siamo cambiati, in che cosa ci ha cambiato l’altro, i figli, la vita. Farci cambiare dagli interventi dell’altro e dalla vita dell’altro.
    • Comunicazione come silenzio: saper decifrare il silenzio, saper ascoltare bene l’altro, non con le parole, con le orecchie.
    • La comunicazione come pudore: è sempre il mio uomo. L’ho messo sul trono.
    • La comunicazione come preghiera. Adorazione, ringraziamento, chiedere scusa, domanda.
    Un filosofo francese (io lo richiamo spesso nelle mie conferenze) che è Jean Guitton che è morto tre o quattro anni fa, quasi centenario, è stato un personaggio importante, è stato amico degli ultimi papi, ha partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II, ha scritto dei libri bellissimi e alcune cose mi sono care.

    Uno dei suoi libri belli, se volete leggerlo, è intitolato “Lettere Aperte”. È una raccolta di lettere che lui scrive, anche un po’ strane, al cagnolino, alla Regina Fabiola, al Papa, al disperato, alla figlia che non ha avuto, al suo medico, all’angelo custode…insomma delle lettere strane.
    C’è una lettera che lui scrive a sua moglie; questa ragazza lui l’aveva trovata e gli aveva detto: “Tieni aperta la mia casa, intanto che io vado in guerra”.
    È stato in campo di concentramento. Dice: ”Tanto ritorno tra qualche mese”, in realtà poi è stato via qualche anno. Quando è tornato ha visto che questa ragazza aveva patito la fame per mantenergli bene la sua casa, etc.etc. Poi si sono sposati; non so che tipo di matrimonio sia stato, […] comunque non ci interessa…a questa moglie nella sua lettera scrive alcune cose piacevoli ma questa è quella che ci interessa adesso:
    Eri devota di Santa Rita, la santa dei casi disperati, e siccome ogni matrimonio è un caso disperato, la invocavi spesso”.

    Questa è l’espressione che racchiude tutta la realtà del matrimonio:
    Ogni matrimonio è un caso disperato”.
    Tenete presente questa immagine.


    L’altra immagine è questa: nel Vangelo, Gesù ci da tante di quelle tegolate…ma noi pensiamo che le tegolate più grosse siano quelle che dice ai Farisei: sepolcri imbiancati, ipocriti etc.
    La tegolata più grossa del Vangelo è questa qui, quando Gesù dice:
    Senza di me non potete fare nulla”.
    Allora, non dice “Senza di me potete fare qualcosina”, “Senza di me qualcosa vi andrà bene e qualcosa vi andrà male.”…
    Senza di me non potete fare NIENTE”.
    Allora mettiamo insieme le due immagini:
    • ogni matrimonio è un caso disperato
    • senza di me non potete fare niente
    Ma quella frase possiamo rovesciarla: “Con me, potete fare TUTTO”. E allora, con l’aiuto del Signore, possiamo anche far diventare quel caso disperato che è il nostro matrimonio, un matrimonio abbastanza buono, cioè normale; un matrimonio normale e, perché no, anche un po’ felice.

    Questo è l’augurio che io vi do, ed è anche l’augurio che vi passa il Vangelo.



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    Pagina pubblicata il 4 aprile 2002