Famiglia Insieme

Ultima modifica:
26.02.2000



Sabato 19 febbraio 2000
Apporto sociale della famiglia.
Famiglia e vita sociale: la famiglia aperta e la partecipazione alla costruzione della società

Documentazione consigliata

Giovanni Paolo II
Familiaris Consortio
(Esortazione Apostolica)
Parte 3 -Cap. III - nn. 42-48

Giovanni Paolo II
Lettera alle Famiglie

C.E.I.
Direttorio di Pastorale Familiare
Cap. 6° - nn. 162-168

"Cofanetto AC
Conformi all'immagine del Figlio
Itinerari di formazione per laici adulti" cap.6

Catechismo della Chiesa Cattolica,
nn. 2207-2213

E dalla stampa:

Famiglie di nuovo decisive se insieme affermano i propri diritti
Avvenire 21.11. 99
(Conclusioni della settimana di studi sociali di Napoli)
_____________
FORUM Domani a Bari e Milano si farà il punto sulla campagna di pressione partita nell'89
"Famiglia,
SOS Regioni"

Donati: più coraggio nel portarla al centro delle politiche sociali
d
i PIER LUIGI FORNARI
da Avvenire 18/02/2000

_____________
Il vescovo di Ventimiglia: le iniziative pastorali tengano conto di questa priorità
"Più tempo per la famiglia"
La catechesi viene dopo i compiti. Occorre calibrare l'attività pastorale affinché lasci più tempo ai genitori per stare con i figli...
PAOLO VIANA
Martedi 22/02/2000

[...] in forza della sua natura e vocazione, lungi dal rinchiudersi in se stessa, la famiglia si apre alle altre famiglie e alla società, assumendo il suo compito sociale. [...]
Il compito sociale della famiglia non può certo fermarsi all'opera procreativa ed educativa, anche se trova in essa la sua prima ed insostituibile forma di espressione. [...]

Familiaris consortio, n° 42-44
Traccia per l'incontro

Il magistero

La famiglia come società naturale che non mutua la sua origine da altre istituzioni che è fondata da Dio; la sussidiarietà che deve governare i rapporti delle istituzioni sociali e politiche (scuola, enti locali, stato) con la famiglia; il concetto stesso e i compiti essenziali della famiglia (unione di un uomo e una donna fondata sul matrimonio e ordinata al bene dei coniugi, alla procreazione responsabile ed educazione dei figli). La famiglia come soggetto della società civile titolare di diritti che non sono solo la somma dei diritti dei suoi membri.

Prima di vedere gli stili e le forme di impegno, una sottolineatura:

La famiglia non esiste per "fare" qualcosa: la famiglia basta che "sia": sottolineiamo il valore dello stile di vita ordinario (madeleine delbrel, Noi delle strade), del lavorare e del vivere in comune; dell'allevare e del sostenersi, come già fonte di grande testimonianza per il mondo e per la società;

c'è il rischio a volte anche delle nostre parrocchie di essere un luogo del fare e non dell'essere, di cercare le persone in quanto hanno tempo disponibilità per servizi specifici (es. Il catechismo, il coro) e non per accogliere e essere accolti come babbi, mamme, figli insieme ai genitori, persone con un competenza specifica maturata in un lavoro, che può diventare ricchezza per tutti (es. Della coppia di registi ed attori della nostra parrocchia per la lettura del vangelo di marco)

La premessa dell'apertura della famiglia alla società è una vita di relazione secondo il vangelo in famiglia : valorizzazione di ogni soggetto e aiuto a discernere la propria vocazione, rispetto delle diverse sensibilità, dialogo fra generazioni, partecipazione e solidarietà nelle sofferenze e nei passaggi di cerscita, apertura alla solidarietà con altre famiglie

La vita di relazione basata su questi principi oltre a consentire di svolgere il compito che le è proprio dà alla famiglia una reale apertura alla dimensione ecclesiale, sociale e politica

 

Alcuni ambiti nodali

Il fare gioco di squadra nel conciliare impegni di lavoro o di servizio ecclesiale/sociale. I momenti di stanchezza, la necessità di combattere la sensazione che stai costruendo fuori ma perdi qualcosa dentro; il puntare sugli impegni che possano avere un coinvolgimento anche del resto della famiglia e una crescita anche personale; la regola di non più di due volte a settimana fuori dopo cena; il dovere di "sedersi" periodicamente edi recuperare spazi solo per il rapporto fra i coniugi, l'esperienza di realtà come l'equipe di Notre Dame e Caresto),

Il dialogo fra le generazioni (L'esperienza di famiglie con più figli crea occasioni educative nel rapporto con nonni, fratelli maggiori; ecc; l'esperienza dell'AC dove ci siamo formati anche attraverso il contatto con educatori adulti diversi dai genitori, e il contatto con altri gruppi; l'associazione come aiuto ad affrontare tappe di passaggio della vita-il problema dei giovani che non diventano mai adulti)

Utenti di servizi o parte di una comunità che li crea? Essere parte o meglio ancora prendere parte ? La partecipazione che richiede la fatica di informarsi, lo scorno dei progetti non andati a buon fine, la sensazione di solitudine nei momenti di impasse, la necessità di investire tempo nella relazione per coinvolgere e convincere: ma la consapevolezza per noi che ne deriva.

Quale ambito dell'impegno? rispetto e pari dignità per l'impegno nel volontariato come in quello educativo, come nell'ambito politico. Non esasperare il concetto di un privato sociale buono contrapposto a un'economia tradizionale cattiva o a una politica irrimediabilmente corrotta. Laici mandati nel mondo e chiamati a elaborare culture cristianamente ispirate; non a chiamarsene fuori (vedi Progetto Culturale della CEI e Settimana Sociale).

Il problema del rapporto con le istituzioni e la legge: non ci può essere solo o sempre un rapporto clientelare né lobbistico fra società civile e mondo dei poteri economici e politici. Il discorso sulla società civile che deve acquistare visibilità non in contrapposizione alla comunità politica ma in collaborazione sana con essa, abitando anche i luoghi tradizionali dell'impegno (sindacati, partiti).

Lo spazio dei laici nella chiesa: il contributo che si può dare su alcuni argomenti su cui i preti spesso sono sguarniti (sessualità, ambito del lavoro, formazione all'impegno sociale e politico). La famiglia che deve essere consapevole del suo essere risorsa per altre famiglie.

La solidarietà tra famiglie: uno strato di vita comune per poter relamente condividere le gioie e i dolori delle altre famiglie. L'esperienza dei gruppi famiglia, l'esigenza di un legame con una comunità e un territorio. Il tempo delle famiglie giovani come tempo della carità nelle piccole cose (custodirsi i figli a vicenda, valorizzare i nonni, la vicinanza in situazioni di disagio o malattia dei bambini, il contributo a organizzare momenti formativi per tutta la famiglia (i campi). L'esperienza dell'affido e dell'affido a distanza come mezzo per aiutare a vivere la solidarietà anche ai piccoli. La regola di non imporre ai figli uno stile di carità assunto dai genitori, accettando tempi e risposte diverse da quelle che ci aspettiamo.

Giuseppe e Annalisa






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Pagina pubblicata domenica 20 febbraio 2000